mercoledì 30 maggio 2007

italiani illuminati





ho avuto modo di assistere ad una conversazione interessante, a tratti disarmante, ma che comunque vorrei riportare.
il tema della conversazione era la grettezza di popolazioni come i Cinesi, alcuni Arabi (qualificazione territoriale di questi arabi è apparsa ai conversatori non poco arduo, insomma arabi e punto, di dove non si sa) e.....dei francesi.
adesso, perché sono grette queste popolazioni?
i cinesi perché sono profondamente chiusi nelle loro usanze.
gli arabi perché sono fondamentalisti.
i francesi perché sono invidiosi.
mentre assistevo a codesta illuminata conversazione non potevo far altro che notare che una delle conversatrici indossava i famosi pantaloni arabi tanto di moda, l'altra sorbiva con gusto un tè.
io ridevo, non sono intervenuta per amor di pace.
e allora? semplice:
1 per criticare e disprezzare in toto una popolazione, perlomeno bisognerebbe conoscerne qualche esponente e non credere sempre e comunque a ciò che si sente in TV (detesto quando mi dicono l'ha detto il telegiornale! e che è l'oracolo di Delfi?)
2 si dovrebbe avere almeno la creanza di criticare con addosso abiti occidentali e bevendo una sana coca cola ( non ho voluto sottolineare che il tè è di origine cinese, onde evitare infarti al miocardio), o sognando, infine, una visita in Francia perché Parigi (anche se in Francia) è bella, eh si si, bella proprio!
Mah! adesso non che io rientri nella categoria degli strenui difensori di tutto e tutti, ma il disprezzo è una cosa forte, tacciare di grettezza gli altri è forte, idem di stupidità, soprattutto se, perlomeno nella circostanza narrata, a me gretta e stupida mi sembri proprio tu e il vecchio detto è: da che pulpito vien la predica....
in sostanza non è grettezza insultare, vilipendere un'altra popolazione per mero partito preso?senza fondamento?ma fosse anche che mi dici ne ho conosciuti diversi e sono veramente intrattabili, o ancora la storia mi fa schifo, insomma un fondamento, un qualcosa affinché non si pensi che la gretta sei tu, non è poi scandalosamente stupido e poco credibile farlo con un in mano e i pantaloni arabi addosso? mi ci mancava la torre Eiffel, o che so una stampa di cézanne dietro, mah!
poi ci parlano gli italiani! ah si gli italiani brava gente di Mussolini, gli italiani che la civiltà di secoli se la perdono dietro alle sottane clericali.
gli italiani dei raccomandati e degli scandali, quello di oggi annulla quello di ieri.
si, ci parlano gli italiani illuminati.
quelli che se era un immigrato pena di morte, se è il vicino o il marito allora ci deve essere qualcosa sotto.
ci parlano gli italiani delle apparenze.
gli italiani ciechi di fronte a tutto, che fanno del nulla il loro idolo, comunicando al mondo la loro ridicola venerazione
ci parlano gli illuminati dalla modernità, ma illuminati dove poi?????io ne ho conosciuti pochi, anzi direi 2 in tutta la mia vita, gli altri, come tutti, hanno le loro piccole grettezze personali, inestirpabili.
mah! sarà che io penso che il mondo è paese e che ogni difetto riscontrabile in altri popoli gratta gratta lo trovo sempre anche da queste parti!


1 commento:

seserla ha detto...

mi rivolgo a lei per portarle la solidarietà mia e del
mio paese per
lo
spiacevole incidente occorsole nel suo. Ho visto la
conferenza stampa
in cui

lei, sudato e tremante, chiedeva scusa per aver
procurato la promozione
e
l'aumento alla sua amante, la bella tunisina Shaha
Riza, manager della
Banca

Mondiale da lei presieduta. I soliti moralisti
protestanti hanno tirato
fuori il codice etico e il conflitto d'interessi. Che
paroloni! Lei,
dr.
Wolfowitz, non ha sbagliato a promuovere la sua
donna:lei ha sbagliato
paese. Da noi, per dire, i codici etici e i conflitti
d'interessi sono
caduti in prescrizione da un pezzo.

Per parenti, amici e amanti, si fa di tutto, di più.
Alla luce del
sole, con

un certo vanto. Diceva Longanesi: "Nel tricolore
andrebbe scritto:tengo
famiglia". Da noi è tutto ereditario, dalle cariche
alle
cattedre: abbiamo persino abolito la tassa di
successione. Siamo un
paese di

mamme, babbi, figli e soprattutto nipoti. Ci scherzava
già nel '400 il
card.

Enea Silvio Piccolomini, appena divenne papa Pio II°:
"Quand'ero solo Enea, nessuno mi conosceva; ora che
sono Pio, tutti mi
chiamano zio".

Se visitasse la Rai, scoprirebbe decine di cognomi
famosi,
soprattutto
politici: De Martino, Andreatta,
Berlinguer,Donat-Cattin, Leone,Letta,
Mancini, Mancino, Piga, Rauti, Ruffini, Scelba,
Squillante, Bernabei,
Buttiglione, Cariglia, Sottile,Zanda, Matteoli. Non
sono omonimi:sono
proprio parenti. Hanno assunto l'autista e
l'assistente di Berlusconi,
e
persino il figlio della segretaria di Gelli. Ma a
Mediaset è lo
stesso.

Poi si faccia un giro in Parlamento. Lì il seggio è
ereditario Ci
sono i
figli d'arte. Craxi,quello che voi chiamereste
latitante e noi
chiamiamo
esule, ha lasciato in eredità addirittura due seggi:
la figlia
Stefania
deputata di destra, il figlio Bobo sottosegretario a
sinistra.
Forlani, più modestamente, ha piazzato un solo figlio,
Alessandro
(Udc).
Anche perché non ne ha altri. Cossiga ha portato il
figlio Giuseppe
(FI) e
il nipote Piero Testoni (FI).

Perchè i parlamentari non li eleggiamo più: li
nominano i partiti,
con le
liste bloccate. E' molto più pratico. Al Senato è
arrivato il
fratello di
Pecoraro Scanio, Marco, che s'era fatto valere come
terzino
dell'Avellino.

Poi c'è l'esercito delle mogli, versione italiana
delle quote rosa.
Alla
Camera ora siede la prima moglie di Paolo Berlusconi,
Mariella
Bocciardo
(FI). Al Senato c'è la signora Bassolino, Annamaria
Carloni. Madama
Fassino,

Anna Serafini, è deputata per la quinta volta. Il
regolamento Ds
vietava più

di 2 mandati, ma ci hanno aggiunto una parolina:
"consecutivi". Lei aveva saltato un turno, ed è
rientrata.

Pasquino li chiama "ricongiungimenti familiari in
Parlamento".

Ma il più devoto ai sacri valori della famiglia è
Clemente
Mastella. La
sua signora, Sandra Lonardo, l'ha sistemata alla
presidenza del
consiglio
regionale Campania. Il cognato Pasquale Giuditta
invece l'ha fatto
eleggere
alla Camera. Lui naturalmente è il ministro della
Giustizia. Ma non è
vero
che si occupi solo dei parenti: l'altroieri ha
promosso direttore
generale
del ministero Gianpiero Nuvoli, un ex forzista passato
all'Udeur che
aveva
proposto di impiccare Borrelli sulla forca. L'uomo
giusto per la
Giustizia.

E, visto che gli piace il patibolo, gli hanno dato la
delega ai diritti
umani.

Purtroppo in Parlamento i posti sono limitati: solo
945. E anche al
governo: solo 103. Chi resta fuori, si arrangia come
può. Per esempio
sfruttando al massimo i posti di portaborse. Leggere
'La Casta', il
nuovo
libro di Stella e Rizzo, per credere. La senatrice
F.I. Elisabetta
Casellati, dopo lunghe selezioni, s'è portata alla
Camera la figlia
Ludovica.

Bossi, nemico giurato del clientelismo di Roma
ladrona, sistema il
fratello
Franco e il figlio Riccardo al Parlamento europeo,
come assistenti
degli on.

Salvini e Speroni. I curriculum sono di tutto
rispetto: Riccardo è studente fuori corso, Franco ha
un negozio di
autoricambi a Fagnano Olona. Altri due leghisti si
sono scambiati le
mogli a

Montecitorio: l'on.Ballaman assume come assistente la
moglie dell'on.
Balocchi, che ricambia ingaggiando la signora
Ballaman.

Poi ci sono le cadreghe di sottogoverno: la moglie
di Follini, arch.
Elisabetta Spitz, è nominata dai governi di destra e
sinistra
direttore
dell'agenzia Demanio. Chissà la fatica per conservare
l'incarico, con
quel
marito famoso, specie dopo che è passato da destra a
sinistra.

Poi gli enti locali: altra fabbrica di poltrone mica
male. A
conduzione
famigliare. In Calabria prima la maggioranza di
destra, poi quella di
sinistra hanno assunto per chiamata diretta oltre 200
parenti, amici e
amici

degli amici nelle strutture speciali regionali.
L'assessore al Lavoro
Egidio

Masella (Prc) aveva promesso più occupazione: infatti,
appena arrivato
in

assessorato, ha assunto la moglie Lucia. Il
governatore Loiero l'ha
cacciato, ma poi ha confermato in giunta Pasquale
Tripodi (Udeur), 3
cugine
assunte al concorsone regionale: chissà che brave, per
superare quella
parentela penalizzante. Lui dove sta? Al Personale, e
dove se no?

Alla fine la Regione ha dovuto approvare una legge che
vieta di
nominare
parenti nelle strutture regionali: i politici si sono
legati le mani,
perché

se le lasciano libere non rispondono delle proprie
azioni. Giorni fa
Cristiano Di Pietro, consigliere provinciale di
Campobasso, è stato
ricevuto

per una riunione sull'energia eolica dal ministro
delle Infrastrutture
Antonio Di Pietro, che è pure suo padre. E' uscito
molto soddisfatto.
Poi
dicono che nelle famiglie non c'è dialogo.

E occhio alle A.S.L.: la moglie Fini, Daniela, è
socia in un paio di
cliniche finanziate dalla giunta Storace. Il quale
aveva pure nominato
direttore generale di un'Asl Mauro Floriani, marito di
Alessandra
Mussolini.

Che però, dopo le polemiche, s'è ritirato.

Nel calcio, fino all'anno scorso, regnava una
cupoletta chiamata Gea
Word,

inventata da Luciano Moggi riunendo tanti figli e
figlie di papà:
il suo e quelli del banchiere Geronzi, del citì Lippi,
dell'on. De
Mita, dei

bancarottieri Tanzi e Cragnotti. Da quelle parti si
faceva le ossa un
giovane procuratore in erba, Pellegrino Mastella. Che
non è omonimo
del
ministro: è proprio suo figlio.

Montanelli, contro il nepotismo, proponeva una
soluzione drastica:
sterilizzare i vip. Naturalmente non gli diedero
retta. Perciò, dr.
Wolfowitz, se le andasse male alla Banca Mondiale, si
trasferisca in
Italia.


Avesse fatto le stesse cose qui, a quest'ora sarebbe
capo del governo.
Minimo, la inviterebbero al congresso D.S. e a
comprarsi Telecom. Da
noi la
famiglia viene prima di tutto. Anzi, se si spiccia con
l'aereo, arriva
giusto in tempo per il Family Day.

Marco Travaglio