mercoledì 12 dicembre 2007

e io chi voto?



negli ultimi tempi mi sono un po' allontanata dalla politica, torno a darci, così, un'occhiata e cosa trovo? il famoso giochino fatto da Gaber in un suo spettacolo teatrale, solo con nomi diversi, prendo Dini e lo sposto qua, Diliberto e lo sposto là, Berlusconi, mai manchi, di qua, Fini che fa il finto incazzato lo metto là, Casini che gondola ovviamente centrale, contrattacco ehm, quello ha da farsi......
sono spariti i partiti! o meglio si tenta l'offesa al bipartitismo per oscurare i piccoli partiti, quelli che son l'ago della bilancia e fanno tanto incazzare i grandi, si torna indietro altro che dinamismo qui!
vediamo un po'
Forza Italia mi dicono non esista più, ora esiste Popolo della libertà o Partito della libertà (a scelta vedete voi cari elettori forzisti), dentro ci possiam trovare di ogni, davvero di ogni, dalle liste civiche ad associazioni, ad ex di A.N. e dell'U.d.c., non sò se volete vi do anche il panettiere sotto casa, tanto non fa un cazzo con la storia dei tir e può sempre servire..
non esiste più l'Ulivo (se mai è esistito), né la Margherita, né i Democratici di Sinistra, ora c'abbiamo udite udite il Pd, laico, ma non troppo, di sinistra ma non troppo, Veltroniano ma non troppo, teodem, ma ci proviamo lo stesso.
in ultimo, e qui shock, non esiste più Rifondazione, né i Comunisti Italiani, né i Verdi, ma il PARTITO DELL'ARCOBALENO!! ma chi glieli scrive i nomi? ma dico no, un po' di fantasia, ma io mi vergogno a votare il partito dell'arcobaleno, cioè, immaginate: chi hai votato? mah il partito dell'Arcobaleno....gente seria eh, matura, al passo coi tempi, solo c'è Diliberto, ma sai ognuno la sua Croce, del resto ci sono anche ex Ds, no D'Alema no, lui è Pd, ma non si sa mai di questi tempi.....
ma perché tutto ciò, ma cosa vi turba?l'ingovernabilità? ebbé, potevate sparare a Calderoli all'epoca e tornare al maggioritario, o al proporzionale misto, oppure suicidarvi, non fa niente! vedi se mi tocca andare a votare quel cavolo di referendum!
quasi mi trovo d'accordo con Fini, che è questa storia delle alleanze post-elezioni? mi trovo il Berlusca sorridente accanto a Bertinotti mentre firmano insieme le leggi? o peggio ancora Bertinotti e Bossi? tu premier io vice? oddio mi sento male! comunque è ovvio che ci ritroveremo con una nuova D.C., perennemente governati da Pd e Partito delle libertà o l'altro lì, insieme sereni e sorridenti, e chi la vuole la nuova D.C.?poi per levarceli dalle scatole ci tocca aspettare il novello Di Pietro..non so se rendo...a proposito Di pietro? che fine mi fa l'Italico Di Pietro?
poi, tra l'altro, il vero ago sarà l'Udc, oddio già mi vedo Casini..e questo si e questo no e noi pensiamo agli Italiani (prrrrrrrrrr)quindi oggi votiamo, domani forse...l'importante le coppie di fatto no! immobilismo totale, questo è il destino!
bam bam che tragedia!
in tutto ciò mi pare che la Lega continui a preparare la guerra al resto d'Italia, Bossi pare parli di sommossa..mah venissero pure, io voglio Borghezio per me, tra l'altro nessuna denuncia a loro carico, sarà mica attentato all'Ordine democratico?no?in definitiva la smettano di vaneggiare e pensino che se continua così il Veneto sarà grande quanto il Vaticano, poi la Padania Bossi chi te la fa?! oppure si alleino con A.N., alla fine! a proposito, carissimo Fini, si potrebbe in tal calderone riprendere pure il vecchio simbolo, tanto non se ne accorgerebbe nessuno e la povera Donna Almirante morirebbe serena.
guarda secondo me, se ti impegni, per quanti ne hai persi che sono traslati nel nuovo partito del Berlusca, ne raccatti degli altri, non solo potresti arrivare a coinvolgere la spaurita minoranza degli Evoliani, o ancora magari ti riprendi la sempre "splendida" Mussolini, o l'imbecille di Storace, fanno sempre numero che so...
insomma fate vobis, io farei due governi già che ci siamo, o direttamente mi dividerei l'Italia, con equità però mi raccomando, una parvenza di decoro per gli esteri...tanto qua..del resto l'Italia è quella che è, noi siam quel che siamo e nessuno in fondo conta un cazzo.
io, intanto, mi sa non voto più.

sabato 8 dicembre 2007

apologia dell'irrazionalismo e dell'equivoco.

ho un post tristissimo nelle bozze.

ho deciso di lasciarlo vegetare lì e di dedicarmi ad altro, in attesa.
allora prendiamo 2 autori che ho di recente ripreso: Feyerabend e Stuart Mill, questi filosofi si dovrebbero leggere quando ci si approccia al diritto penale, in assenza un giudice si sente Dio e i risultati spesso si vedono, ma non voglio parlare del loro contributo alla scienza penalistica, ma di quello alla crescita umana.
partiamo da Feyerabend, l'avete presente? scrisse "contro il metodo" e "Addio alla ragione", i suoi sono saggi di scienza, ma penso siano perfettamente applicabili al quotidiano.
egli teorizzava l'inesistenza di una certezza nella scienza e l'anarchia con cui gli stessi scienziati (che di volta in volta perseguivano uno scopo, raggiunto lo ritenevano assodato), dovrebbero approcciarsi ad essa.
predicava l'irrazionalismo, l'assenza di certezze scientifiche doveva essere il dogma di partenza, nulla è certo.
ora, pensate, se la scienza non è certa, figurarsi il resto.
Stuart Mill, invece, nel suo saggio "sulla libertà" disquisiva sull'importanza del dissenso, sull'assenza dei confini della società, se non che questi sono, appunto, da individuarsi nel dissenso umano e che in tale dissenso solo colui che è privo di umanità può raggiungere il vero sapere.
inumanità da intendersi come obiettività, difatti l'uomo per natura non lo è, chi lo è in un certo qual modo è superiore, raro.
l'obiettività questo è il punto, ma qual'è il confine? si riesce a mantenere l'obiettività? è questa condizione umana dell'essere? non credo,ma vediamo.
abbiamo da un lato l'irrazionalità e d'altro canto l'obiettività e il suo opposto, l'assenza di obiettività che produce equivoco, come si conciliano?
l'irrazionalità è oggettivamente bella, ti libera, ti protegge dai pensieri, ti fa agire d'impulso rimandando i pentimenti al dopo, ti fa vivere, se ne ha bisogno, così come dell'instabilità.
ultimamente sono instabile e irrazionale, mi sono fottuta la razionalità è ufficiale, così come la capacità di giudizio, allora mi chiedo Feyerabend, davvero è saggio il tuo elogio all'irrazionalità? o meglio è saggio per me? ti ho sotto gli occhi, ti leggo e sono perplessa come non lo ero la prima volta.
sposto lo sguardo su Mill e astraggo me stessa, obiettività giusto? assenza di umanità, allora vediamo applico la condicio sine qua non penalista agli ultimi eventi della mia vita, è possibile che ad ogni mia condotta sia corrisposto proprio quell'evento?
per rispondere prendiamo ad esempio del giorno il mio carattere (ne emerge un quadro disastroso), oddio devo dire non solo mio eh? non so se esserne lusingata o meno, ma torniamo alle mie mancanze, alla mia instabilità come punto di partenza per l'applicazione pratica delle due teorie.
vediamo sarò poi così manchevole?acidella un po', do delle risposte che per carità mi prenderei a schiaffi da sola, ma io lo ammetto, non ho problemi ad ammetterei i miei errori quando mi vengono fatti notare, quindi mi chiedo: e il libero arbitrio degli altri non conta? non è influente? si lo è, perché se pur vero che ad una azione corrisponde un evento, quell'evento, se non è collocabile a livello fisico, pertanto ineluttabile, è definibile solo reazione.
(la variabile della seconda persona è importante, il giudizio univoco è fuorviante).
converrete con me che la reazione è data dal libero arbitrio, quindi se nasce un equivoco, l'equivoco è di due, non di uno, è conseguenza dell'azione e della reazione, se poi queste divengono cancro e non si estirpano è un problema di due, non di uno.
se poi dell'equivoco solo uno è a conoscenza, il problema è invece di uno.
alla fine si è sempre in due, quindi sono le variabili che fanno di noi degli irrazionali o dei razionali, sono le variabili che portano la scelta.
in questi casi mi trincero dietro l'irrazionalità, non faccio nulla e me ne fotto, non fosse altro che tanto capacità di raziocinio e giudizio sono in ferie e io sono impossibilitata a pensare e non risolverei nulla, a prescindere, mi dispiace, tanto son menefreghista (questa me l'han detta ieri, no?), quindi sono irrazionale, ma invero non ho perso l'obiettività, come la mettiamo?
sei d'accordo caro Feyerabend? la ricostruzione può filare? continuiamo.
personalmente persevererei nell'irrazionalità anarchica che descrivi così bene, anche se non ti definisci tale, ma dadaista, va facciamo così sarò anche io dadaista, mi piace, solo il dadaismo riesco poi a conciliarlo con l'obiettività di Stuart Mill, uhm, mi sa che confliggono.
Stuart Stuart, mi mandi in pezzi la composizione! non va bene, vediamo...ecco...sai che faccio? io vi fondo.
unisco l'irrazionalità di Feyerabend all'inumanità che da conoscenza di Stuart Mill, saprò, insomma, ma sarò comunque irrazionale, beatamente tale.
quindi so, ma non mi muovo, cerco concentrico, so, ma resto irrazionalmente inerte, però senza problemi, resettiamo.
risolto il problema.
mi pare saggio, no saggio no, irrazionale unirvi per la soluzione, ma ne vien fuori una bella cosa, no? torno a leggervi va, poi ne riparliamo....
che dite voi? meglio l'irrazionalità o l'obiettività che implica raziocinio?, la conoscenza o l'ignoranza? il beato fottersene o le paranoie della risoluzione?