mercoledì 6 giugno 2007

Sardegna





quando ero piccola volevo viaggiare, ma viaggiare per un motivo preciso.
i miei erano a Cagliari, io a Barisardo.
poi, mentre io ero a Nuoro, loro stavano tra Isili e Siniscola, a me sembravano distanze incolmabili, allora dicevo ora all'una, ora all'altra nonna che volevo viaggiare, viaggiare come loro, perché loro lo usavano spesso questo termine.
io, al massimo, facevo Barisardo - Nuoro; Nuoro-Barisardo, sono stata anche un anno a Lollove e mi piaceva! ricordo una casa che dentro era tutta di legno, ma soprattutto mamma.
poi a 5 anni, meglio 6 ho iniziato le scuole a Nuoro e non mi sono più spostata, loro si, ma non aveva più importanza, non volevo più viaggiare.
però non sento Nuoro mia, non la sento la mia città, non l'ho mai sentita tale e si vede, molti mi accusano di non avere più accento (come se l'avere o meno un accento faccia di qualcuno un sardo), di non essere più sarda.
non è vero, non sento mia Nuoro perché vi sono nata per andarmene nemmeno 20 giorni dopo, perché i miei non vi appartengono, perché io non vi appartengo, volendo sento p mia Barisardo, lì ho i ricordi migliori dell'infanzia.
Nuoro a volte è gretta e io lo sento nell'aria, ma non gliene faccio una colpa, è solo una piccola città ed è uguale a tante altre anche se si sente diversa dal mondo.
Nuoro ha le sue origini, i suoi codici, ma li possiede ogni piccola città.
Nuoro a volte la amo e mi struggo di nostalgia, a volte la odio, ma non la sento mai mia.
ma il problema non è poi di Nuoro, ma mio.
certo non sento mia Bologna che in fondo non conosco, ne conosco solo la superficie, l'università, ma non la vecchiaia sino in fondo, un giorno forse se continuerò a starci, ora no, in un certo senso è un porto come tanti altri un cui sono stata bene e male, a periodi.
un tempo sentivo mia l'ogliastra, ora non è rimasto più nessuno e mi è estanea anche quella, continuo ad amarla come si ama la terra, ma in fondo mi rattrista vederla .e allora si vive senza tante radici.
o si porta dentro l'essenza confusa del miscuglio di pensiero che è per me la Sardegna, unica, e va bene così.
di tutto un po', l'amo tutta e scatenando ire non reputo solo la barbagia Sardegna vera, non è così, è solo la Sardegna arcaica dell'arte pastorale, oramai un po' perduta, anche se qualcuno pensa che portare il vellutino, ma alzarsi a mezzogiorno per non fare un cazzo sia mantenerla in vita (ecco a questi gli darei una bella passata di monti insieme al bestiame, a vedere).
c'è Sardegna anche più giù vicino al mare, solo con un senso diverso, in un certo senso con più celia, con un profondo rispetto per quella che la loro fonte di vita: il mare, col sorriso dei porti che accolgono e cumbidana, rispetto che io ho appreso, inalato tutto e che viene con me ovunque, insieme a quello per la terra dei monti, i suoi segreti e i suoi dolori, alcuni vissuti da vicino.
ecco, io nel mio mezzo e mezzo mi reputo più fortunata di coloro che hanno vissuto solo da una lato, che a fondo conoscono solo un lato.
sto bene in mezzo a una tavola imbandita di vino e pesce, come di fronte a un porcetto, conosco entrambi e mi va bene così.
non ho accento, ma la Sardegna è altro.
non mi sento a casa veramente da nessuna parte, ma d'altro canto ho il vantaggio che ogni luogo della Sardegna per me è casa.





3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nuoro fa parte di te anche se non vuoi, puoi rimanerci, puoi partire, puoi odiarla o amarla o tutt'e due...ovunque vai nuoro t'insegue, dice qualcuno.

seserla ha detto...

no cri, non mi sono spiegata, non è questione che nuoro fa o meno parte di me (fa parte di me, ma come lei l'ogliastra, non ha il primato e non è l'unica), o che la odio o amo, è semplicemente che io non sono nuorese di origini, nascita o quan'altro.
io sono nuorese di adozione e questo crea in me un rapporto diverso da quello che si instaura con un nuorese doc, o con chi vi è nato e cresciuto.

Anonimo ha detto...

no dani ti sei spiegata. e il mio 'te' era riferito al nuorese in genere. d'origine o d'adozione.