giovedì 24 maggio 2007

in breve...sotto il cielo di...2

Taranto
rigettata l'accusa di terrorismo per i 4 Ucraini accusati da Scaramella e Guzzanti di preparare un attentato ai danni del senatore forzista.
2 anni di galera per niente, 4 vite rovinate.
complimenti ai giudici di Taranto, tardi, ma sono arrivati alle ovvie conclusioni.
pessimi i p.m. che hanno condotto l'accusa.
ancora peggio il senatore, che personalmente incriminerei per falsa testimonianza.
ora si facciano sentire gli ucraini, anche tramite ambasciata, e querelino i 2 esponenti delle istituzioni italiane (gloria a loro!)

Genova
finalmente risarcita la 50enne pestata dalla polizia nei disordini del G8, a breve dovrebbero arrivare i risarcimenti anche ad altri manifestanti dopo la condanna (purtroppo generica, non essendo stati individuati personalmente), inflitta alle forze dell'ordine e quindi allo Stato.
tardi, ma prima o poi la giustizia arriva anche da queste parti.

Roma
buone nuove signori..con sentenza della VI sezione Penale, del 18 gennaio 2007 (dep. 10 maggio 2007), n. 17983, la Cassazione ha dichiarato che piantare marijuana in giardino per un quantitativo che può essere definito di uso personale è legale, ciò sulla base delle nuove disposizioni di legge.
sarà il giudice, di volta in volta, a stabilire se il numero delle piante coltivate può dare frutti per un quantitativo definibile ad uso esclusivamente personale....

30 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusa la sfrontatezza, ouisètua, ma perchè incrimineresti il senatore per falsa testimoniaza, se fossi tu un pm?

KOGNAK

seserla ha detto...

ouisemoi, e anche qui riconosco l'errore in quanto se in francese si scrive ce.
tornando a noi l'oìincriminazione per falsa testimonianza è un esagerazione.
ma fino a un certo punto e per due ordini di motivi:
- la corte di cassazione piu volte ha sottolineato che anche riportare notizie di cui non sia ha una ragionevole certezza, sia perchè assistiti di persona, o per aquiescenza da documenti o altre fonti, seppur non configurabile il reato di falsa testimonianza configurano un comportamento oltremodo censurabile.
- un senatore dovrebbe non solo sapere queste cose, ma di fatto non dar credito a tutto cuìio che gli viene detto per poi spiattellarlo in tutta coscienza e serenità dinnanzi ad un giudice che decide sulla libertà altrui.

seserla ha detto...

mamma mia quanti errori...!!che pena!(io)

Anonimo ha detto...

Gran bel discorso, peccato che Guzzanti non si è presentato in aula perchè si è alzato una mattina con questa voglia, è sttao chiamato a deporre, probabilmente dall'accusa. E era obbligato a rispondere alle domande, dicendo appunto quel niente che sapeva.
Ah Teramo, non Taranto.

E un'ultima cosa,perchè "ovvie conclusioni"?

Anonimo ha detto...

Attento seserla, ti do' un'aiutino prima che tu ne spari un'altra (tra l'altro si scrive: oui c'est moi)....

Gli Ucraini sono stati arrestati il 16 ottobre 2005 ed incarcerati per trasporto illegale di armi da guerra.

Dopo un anno, il 9 ottobre 2006, Guzzanti è stato chiamato a deporre in aula.

E pochi giorni dopo la deposizione di Guzzanti, gli Ucraini sono stati scarcerati.

Attento, attento alle palle di Repubblica.....

seserla ha detto...

hai ragione su teramo.
per il resto in ordine:
1) se vieni chiamato a deporre e non hai nulla da dire, perchè non hai certezze, ti presenti in aula e dichiari di non avere elementi tali da poter essere riportati con certezza in un'aula di Tribunale.
2)ovvie conclusioni perchè vedi che 4 persone vogliano far un'attentato in Italia posso anche arrivare a crederci, ma che fra tante personalità cerchino di attentare proprio alla vita di Guzzanti mah....
3) mio caro non parlare per chi non ti compete, Guzzanti ha reso dichiarazioni, quindi non puo aver detto "niente".

seserla ha detto...

dopo un anno è stato chiamato a deporre??????????????????????????????mai frequentato un aula di Tribunale allora....non funziona che i p.m. si sveglino e chiamino a testimoniare persone che non hanno preventivamente sentito piu e piu volte..lascia perdere non è il tuo mestiere.
poi... pochi giorni dopo scarcerati? sai cos'è un udienza preliminare?
sentite non vi cancello i commenti per pietà e omaggio a ridicole faziosità.
ma non trascendete nell'insulto qui non è concesso.

Anonimo ha detto...

-E perchè di grazia non era possibile un attentato a Guzzanti?

-quanto alla deposizione, Guzzanti ha detto di avere appreso la notizia dai giornali, di essere stato messo al corrente dei dettagli da Scaramella e di non avere altre notizie. Ha aggiunto che riteneva possibile un attentato nei suoi confronti, punto.

-non so se tu frequenti le aule di tribunale, ma che i PM chiamino a dporre solo persone che hanno sentito più volte è semplicemente falso. Ho personalmente deposto in un processo dopo essere stato sentito solo una volta, tra l'altro da un Maresciallo dei CC distaccato presso la procura, il PM l'ho visto per la prima volta in aula.
Detto questo, se il PM ha stabilito che quel neinte che sapeva Guzzanti era rilevante devi rivolgerti a lui.

-Infine, Guzzanti ha deposto durante il dibattimento, non durante l'udienza preliminare. E la custodia cautelare in carcere è stta appunto revocata durante la fase dibattimentale.

Anonimo ha detto...

Ma io non sto insultando, amico mio, ti sto scrivendo le date e i fatti di una vicenda che, a differenza di te, conosco molto molto bene.
Se poi tu vuoi mantenere in piedi una menzogna, cancellami pure.

Ti fornisco una piccola Timeline, tanto per gradire:

14/10/2005 Ore 12.30 - Scaramella racconta a verbale alla sezione investigativa del commissariato "Dante" di Napoli di aver incarico della Commissione Mitrokhin di "delegato alle indagini sulle modalità operative dell'esplorazione estera e dei collegamenti con il terrorismo italiano dei servizi segreti russi (...) In tale qualità, ho avuto rapporti con ufficiali ed ex ufficiali di Kgb e Svr". "Sono in rapporti con Aleksandr Litvinenko, colonnello Fsb attualmente a Londra, con Euvgenij Limarev, del Svr, attualmente in Francia, e con ex personale dell'ambasciata ucraina a Roma (...) Sono venuto a conoscenza che un ex ufficiale del Kgb, Aleksandr Talik, unitamente a tale Krok Sena, sono coinvolti in un progetto di aggressione che riguarderebbe la mia persona o più probabilmente esponenti del mio ufficio e impiegherebbe armi non convenzionali, in arrivo in queste ore sul territorio italiano provenienti dall'Ucraina. Nell'impossibilità di poter verificare personalmente i fatti, ho informato riservatamente il presidente della commissione Mitrokhin Paolo Guzzanti, che ritengo potenzialmente minacciato. Specifico che le stesse fonti hanno già riferito ai carabinieri di Avellino, un anno fa, della concreta minaccia per la mia persona e le persone con cui lavoro collegata a un'operazione di intelligence dei servizi speciali russi ed ucraini. Minaccia di cui mi parlò Euvgenij Limarev".
Più tardi, lo stesso giorno, torna al commissairiato e dichiara: "L'armamento di guerra in arrivo in Italia serve a un attentato voluto dai servizi di sicurezza russi ed ucraini per minacciare il presidente della commissione Mitrokhin e il sottoscritto. Il colonnello Litvinenko mi ha specificato che gli esecutori sarebbero "mafiosi ucraini legati ai servizi di quei Paesi e tramite questi collegati al terrorismo islamico in Italia, facente capo al movimento Al Qaida".
«Specifico che le stesse fonti (alcuni russi, tra i quali Litvinenko e Limarev, ndr) hanno già riferito ai carabinieri di Avellino, un anno fa, della concreta minaccia per la mia persona e le persone con cui lavoro collegata a un’operazione di intelligence dei Servizi speciali russi ed ucraini. Minaccia di cui mi parlò Euvghenij Limarev». (da La Repubblica 29/11/2006 - Il Roma 28/01/2007)
Intercettazione di una serie di telefonate tre Scaramella a Kobyk. Una alle ore 08:43 da Scaramella a Kobyk, altre 4 tra le 11.21 e le 11.57, due da Scaramella all’ucraino e due da quest’ultimo a Scaramella.
Quel giorno i due, stando a quanto racconta Scaramella, si sarebbero anche incontrati a Napoli, in piazza Carlo III, e proprio durante quel colloquio Kobyk, racconta il napoletano, disse «che era venuto a conoscenza, senza riferirmi in che modo, che vi era un rischio di aggressione nei confronti dei componenti della commissione Mitrokhin e che dalla parte orientale dell’Ucraina erano partite delle armi alla volta di Napoli ». Scaramella aggiungeva che «Kobyk, su mia richiesta, mi ha riferito che avrebbe raccolto ulteriori informazioni sul tipo di armi e sul loro percorso, notizie che mi sono state riferite e che io ho immediatamente “girato” ai competenti uffici di Polizia». (di Il Roma 10/03/2007)
15/10/2005 Scaramella entra direttamente in questura e, all'ufficio denunce, precisa che le armi, "un lanciagranate Rpg7 ed il relativo munizionamento", sono in arrivo a Napoli "per le ore 7 del giorno successivo, 16 ottobre". E che "allo stato attuale, uno dei due mezzi di trasporto delle armi si troverebbe fermo nella città di Udine". Specifica anche la targa di uno dei mezzi. Scaramella esibisce un bigliettino manoscritto, parla di due furgoni, uno dei quali è un “Transit” di cui specifica anche la targa ucraina, aggiungendo che uno dei mezzi in quel momento si trova ad Udine.
L’arrivo delle granate a Napoli, afferma, è previsto per le 7 del giorno dopo. Sul bigliettino c’è anche il numero di un telefonino di uno degli autisti ed i nomi “Stefano” e “Vladimiro” (che poi coincidono con quelli di Kovpac e Stakhurskyy). Scaramella citerà come fonte di quelle informazioni Volodymyr Kobyk, impiegato all’Ambasciata Ucraina d’Italia, che negherà la circostanza.
Il funzionario di turno della Questura, Lucio Vasaturo, organizza subito pattuglie attorno ai punti della città dove abitualmente giungono le merci ucraine, ma solo attorno alle 24, mentre si trova a casa, effettua una serie di telefonate di rintraccio ai Centri operativi autostradali di Fiano Romano, Cassino e Pescara.
Vasaturo asserisce anche di aver segnalato alla Sala operativa della Questura di Udine la circostanza del furgone fermo, ma non giungerà alcun riscontro. Tuttavia, è nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2005 che accade l’evento decisivo che consente l’intercettazione del mezzo che trasporta le granate e l’arresto degli ucraini. Dalla Questura di Napoli parte una nota di aggiornamento a Teramo, registrata alle 3 del mattino, contenente l’orario stimato di arrivo del furgone (le 5,30), la targa, il luogo di transito (Mosciano Sant’Angelo) e il numero di persone a bordo (3). Una segnalazione talmente precisa da permettere ad una pattuglia, con a bordo gli ispettori capo Donato Spinazzola e Stefano Candria, di incrociare il furgone all’uscita del casello autostradale di Mosciano.
Il mezzo intercettato, tuttavia, non è quello segnalato da Scaramella, al quale gli agenti arriveranno invece proprio pedinando il furgone che varca il casello autostradale di Mosciano alle 5,45 del 16 ottobre. Il Ducato, infatti, di lì a poco si fermerà nei pressi di un casolare dove ad attenderlo c’è il Transit segnalato da Scaramella pronto a muoversi verso Napoli. (da il Roma 15/03/2007)
Nella tarda mattinata varca la frontiera italiana a Trieste il furgone Mercedes “Sprinter” con a bordo gli ucraini, è partito da Leopoli. Sono diretti a Bologna, dove giungerà un Fiat “Ducato” in partenza da Mosciano Sant’Angelo, in provincia di Teramo, con alla guida Vitaliy Myhachuk. Giunti a Bologna, Stakhurskyy dovrà scendere dal Mercedes e prendere il Ducato per dirigersi in Sardegna.
Tutti gli altri, invece, dovranno tornare a Mosciano Sant’Angelo dove, fermo nei pressi di un casolare di campagna, li attende un terzo furgone, un Ford “Transit” che, trasbordati i pacchi dal Mercedes, granate comprese, si dirigerà verso Napoli. Un imprevisto scombina però il piano: poco prima delle ore 13 il Mercedes si ferma a Udine, vittima di un guasto meccanico.
Mentre viene trasportato in un’officina, gli occupanti del mezzo avvertono Myhachuk - che nel frattempo è già in movimento verso Bologna – di non fermarsi ma di proseguire fino a Udine.
Myhachuk li raggiunge nella città friulana, dove la merce trasportata (fra cui il pacco con le granate) del Mercedes viene caricata sul Ducato.
Tutti ripartono in direzione di Mosciano Sant’Angelo, compreso Stakhurskyy che in un primo momento,come riferiranno poi i suoi coimputati al processo in corso a Teramo, rifiuta di salire sul Ducato. (da Il roma 15/03/2007)
16/10/2005 Nelle primissime ore del mattino si arrestano a Mosciano Sant’Angelo i sei ucraini (Stefan Kovpac, Oleh Havrushko, Volodymyr Stakhurskyy e due donne di cui una soltanto sarà identificata, alla guida Vitaliy Myhachuk) che portavano in finte bibbie scavate all'interno, due granate da lancio Vog 25 P da 40 millimetri per lanciagranate GP 25 e un detonatore elettrico; gli ordigni erano idonei ad annichilire le protezioni di un'automobile blindata, quale quella usata - per provvedimento delle autorità competenti - dal senatore Guzzanti. Vengono sequestrati due furgoni (un Fiat Ducato proveniente dall’Ucraina e un Ford Transit presente sul posto). Le armi vengono rinvenute a bordo del furgone ucraino.
Gli ucraini verranno processati per importazione e detenzione di munizionamento da guerra mentre a Napoli cominciano indagini contro chi quel traffico d'armi ha svelato: Scaramella, che finisce così intercettato sui cellulari e sulla posta elettronica.
Nessuno cerca il destinatario delle granate che abita in via Nuova Poggioreale, a Napoli.
La procura di Napoli chiede ai nostri due servizi di intelligence se Scaramella è un loro collaboratore.
La risposta del Sisde di Mario Mori: "No".
Il Sismi di Nicolò Pollari: "Mario Scaramella non è nella pianta organica di questo Servizio, ma non è escluso che in qualche circostanza il Servizio se ne sia avvalso". (da La Repubblica 29/11/2006)
Maxim Litvinenko, fratello di Alexander conferma al Commissariato di Senigallia che il fratello Aleksandr sapeva del possibile attentato.
Per l’intera giornata in cui è arrestato, uno degli ucraini, Stakhurkyy, riesce ad eludere la perquisizione degli agenti della squadra mobile teramana e tiene per l’intera permanenza in cella di sicurezza il proprio telefono cellulare. Sono almeno una decina le telefonate registrate dal tabulato da parte dell’indagato a utenze telefoniche di altri ucraini e di destinatari sconosciuti, perche’ criptate.

09/10/2006 Guzzanti PER LA PRIMA VOLTA A TERAMO dichiara quale testimone al processo contro gli ucraini: "Confermo che [le informazioni sul progetto di attentato] mi sono state date da Scaramella, Litvinenko e Limarev" "Ricordo - aggiunge - che informai il questore e il prefetto di Roma, il comandante generale della Guardia di Finanza, il Sismi (...)""Scaramella ha redatto un rapporto segretato che costituisce il quadro politico e pure criminale, se vogliamo, di questa e di altre vicende. Questo rapporto è custodito in una cassaforte del Parlamento ed è stato redatto, insieme, dal dottor Agostino Cordova e dal professor Scaramella. E' esplosivo. Non è stato divulgato perché ci avvicinavamo al periodo della campagna elettorale e non volevo che la commissione Mitrokhin agisse per fini propagandistici. Questo rapporto contiene informazioni compromettenti per un personaggio politico circa il possibile attentato"
«Ho il ragionevole sospetto, confortato dalle notizie di stampa che ho letto successivamente al ritrovamento delle armi, che si trattasse di un attentato nei miei confronti. Scaramella si è comportato come qualsiasi cittadino che si trova in presenza di un' ipotesi di reato. Mi disse che aveva avuto dalla sua fonte russa di Londra, Alexandr Litvinenko, un flusso di informazioni progressive circa il carico bellico di uno dei pulmini che normalmente partono dall' Ucraina verso l' Italia. I pulmini fanno sempre lo stesso percorso: passano da Udine e scendono giù per la costiera adriatica, prima di raggiungere Napoli. E' vero, Scaramella mi parlò di quel pulmino in particolare, ma non nel senso che era al corrente dei suoi spostamenti, perché quelli erano noti alle autorità». (da La Repubblica 29/11/2006 e 17/01/2007)

OTTOBRE 2006 (date varie tra il 12 ed il 20): Gli ucraini vengono ammessi agli arresti domiciliari (cioè vengono scarcerati).

6 MARZO 2006: Gli ucraini vengono liberati.

Compris? E' tutto chiaro, ouicestmoi?

KOGNAK

seserla ha detto...

sai che è convinti voi, che a ogni costo difendete anche chi sbaglia, contenti tutti.
poi sulla tua causa processuale tesoro, l'impegno e la profusione dei p.m. dipende dai casi e dall'importanza del reato, nei casi furto manco li vedi in udienza i p.m., sorvolando su questo e sul presunto dibattimento, ma dove??? bada non fidarti troppo dei giornali che spesso fanno confusione con i termini processuali: non è il gip che rinvia a giudizio, ma il gup che non ha appunto rinviato a giudizio e ha emesso sentenza, poi vabbè diventerebbe complicato spiegarti come funziona un processo, sono sicura ci arriverai da solo/a, in caso contrario sono solo problemi vostri, non miei.

seserla ha detto...

per intenderci funziona così:
indagini preliminari: p.m. e g.i.p.
chiusura indagini si rinvia all'udienza preliminare (g.u.p.), in cui si decide se rinviare o meno a dibattimento, previa sommaria istruttoria.

Anonimo ha detto...

Ciccilla, guarda che il GIP o il GUP normalmente quanddo non concedono il rinvio a giudizio archiviano, non assolvono....

Giurista per hobby?

seserla ha detto...

il gip archivia.
il gup, ti aiuto art. 425 c.p.p., emette sentenza.
altre lezioni di diritto????

Anonimo ha detto...

Brava, peccato che le sentenze che emette il GUP non siano di assoluzione ma di non luogo a procedere.
E quella emessa nei confronti dei 4 è appunto una sentenza di assoluzione.

Fresca di inizio di studi di diritto? (non lo dico con cattiveria)

seserla ha detto...

adesso basta!
art. 425 c.p.p. ise sussiste una causa che estingeu il reato, se ritiene che ........................o che l'imputato non lo ha commesso...
EMETTE SENTENZA DI NON LUOGO A PRECEDERE, INDICANDONE LA CAUSA NEL DISPOSITIVO! in sostanza se è non luogo a procedere per mancata commissione del fatto che vuoi farci.
oh magari scrivo ad un paio di giornali e dico di specificare con esattezza
azz ma tu l'interpretazione del diritto no?
vuoi la giurisprudenza della Cassazione, no perchè magari infine ti convinci...

Anonimo ha detto...

Tu puoi darmi tutte le interpretazioni del diritto che vuoi, resta il fatto che:
1) il GUP, come tu stessa hai scritto emette sentenze di non luogo a procedere.
2) Nei confronti dei 4 ucraini è stata emessa una sentenza di assoluzione.
3) Nelle udienze preliminari il PM non chiede condanne ma rinvii a giudizio.
4) Nel processo di Teramo il PM aveva chiesto la condanna degli imputati, a 4 anni e 6 mesi per essere precisi.

Ora, pensi di continuare a insistere che si trattava di un'udienza preliminare ancora per molto?

seserla ha detto...

si se si considera il fatto che i 4 avevano chiesto il rito abbreviato, questo forse te lo sei perso tu.
cmq sorvolando com'è che ti rode tanto questa notizia, che fondamentalmente è poco importante, cioè mi spiego, chi se ne frega???????
a parte te ovvio.

Anonimo ha detto...

Che i 4 avessero chiesto il rito abbreviato inItalia lo sostieni solo tu. Il che contrasta con la richiesta del PM, condivisa dalle difese, di sentire nuovi testimoni avvenuta in una delle ultime udienze-

Quanto all'interesse mica sono io quello che ci ha scritto un articolo su un blog

seserla ha detto...

non proprio solo io, ma va bene lo stesso, non è un problema.
quanto all'articolo sul blog sono due righe a cui io do importanza zero, ce ne sono altre di righe, se l'avessi ritenuto importante ne avrei scritte di più sta sicuro.
non vorrei che questa notizia avesse vanificato la tua mattinata di ricerca giuridica, è stato interessante in ogni caso.
ti saluto
p.s. la richiesta di nuovi testimoni, ancora di piu se condivisa, non inficia l'espletamento dell'udienza preliminare che raramente è poi solo una, ma sono diverse, sei esperto dovresti conoscere la prassi dei tribunali.
ciao ciao

Anonimo ha detto...

Se non sei solo tu a parlare di rito abbreviato puoi citare le fonti, non trovi?

Inoltre, scondo gli articoli del CPP che regolano il rito abbreviato, come dovresti ben sapere, gli imputati, possono richiedere un'integrazione delle prove, contestaulmente alla richiesta di rito abbreviato, non durante l'udienza. durante l'udienza può assumere, anche d'ufficio, nuove informazioni solo in giudice, se quelle che ha non permettono una decisione.

io di solito non inizio gli articoli con argomenti a cui do importanza zero, poi vedi tu.

Anonimo ha detto...

LETTERA APERTA A MARCO TRAVAGLIO


Egr. Dott. Travaglio.
Lei in passato si è conquistato la fama di giornalista scrupoloso, e capace di scrivere importanti notizie-verità, col supporto giustappunto della copiosa documentazione di cui è solito avvalersi, frutto di evidenti approfondite ricerche.

Per tale fatto Lei si è distinto, e gode della stima incondizionata di una notevole moltitudine di ammiratori.

Negli ultimi mesi ho avuto però occasione di leggere alcuni suoi articoli aventi come obbiettivo il totale discredito del senatore Paolo Guzzanti e del consulente della Commissione Mitrokhin, Mario Scaramella.

Avendo io avuto l’impressione che queste due persone fossero, tra l’altro, oggetto di una campagna decisamente tanto “violenta” e corposa (centinaia di articoli in meno di tre mesi) quanto repentina (cominciò di botto nella seconda metà di novembre) rispetto alla totale fumosità (per non dire falsità) dei fatti di cui le stesse persone sono accusate, e ritenendo che tale campagna, così come il castello di accuse contro di loro, potessero essere il frutto di una strategia demolitoria preparata e progettata da entità che per ora non identifico, mi sono soffermato con particolare attenzione proprio sui Suoi articoli, ritenendo che per la sua fama di giornalista pignolo, preciso, schietto e, soprattutto, documentato, dagli stessi articoli avrei potuto meglio comprendere i fatti, e meglio inquadrarli in relazione alla loro effettiva rilevanza.

Purtroppo, debbo dire, anche nei suoi articoli, Sig. Travaglio, ho notato una decisa tendenza ad andare “oltre le righe”, quando lei parla di Guzzanti e Scaramella, nonche a riferire anche circostanze non corrispondenti al vero. Fatto che mi ha stupito molto, trattandosi di Lei.

Nel suo ultimo articolo pubblicato sull’Unità il 24 maggio scorso, dal titolo “Guzzantosky contro i Quattro”, in particolare lei scrive:

“Citando l'ex spione Aleksandr Litvinenko, il noto bufalaro raccontò che i quattro preparavano "una strage per conto del Kgb, della mafia e dei servizi ucraini" per eliminare lui e il suo spirito guida: il senatore Guzzanti. Il quale avallò subito la tesi del complotto, per le scottanti verità che stavano emergendo alla Mitrokhin sul ruolo decisivo di Prodi nel Kgb e nel delitto Moro. Nell'ottobre 2006 si presentò al Tribunale di Teramo come testimone dell'accusa. E, sotto giuramento, dichiarò con aria grave: "Ho il ragionevole sospetto, confortato da notizie di stampa, che si trattasse di un attentato nei miei confronti".

Tale affermazione, mi perdoni, dipinge un quadro completamente distorto della realtà.

I quattro ucraini furono infatti arrestati, per avere occultate sul furgone 2 granate a frammentazione VOG25-P antiuomo (che, mi creda, quand’anche fossero “arrugginite”, fanno male lo stesso) il 16 ottobre 2005. Quando pertanto Lei riferisce della testimonianza di Guzzanti nel Tribunale di Teramo, il 9 ottobre 2006, mi spiace doverla richiamare al fatto che ciò contrasta fermamente con il suo “avvallò subito la tesi del complotto”, perché in realtà era già trascorso un anno dal giorno dell’arresto.
E proprio nell’ottobre 2006 gli Ucraini furono scarcerati e sottoposti al fermo domiciliare, fatto che dimostra che la testimonianza di Guzzanti fu totalmente ininfluente ai fini processuali o della detenzione.
Anche gli arresti domiciliari furono interrotti il 6 di marzo, dove agli ucraini fu concessa la libertà vigilata.

Pertanto, quando lei successivamente scrive:

“Intanto i quattro - Stefan Kovpac, operaio di 55 anni, Vitaliy Mykhalciuck, mezzadro di 27, Volodymyr Stakhurky, apprendista meccanico di 35, Oleh Havrushsko, dentista di 31 - marciscono in galera per 1 anno e 2 mesi.” Pare che voglia lasciare intendere all’ignaro lettore che di tale detenzione sia responsabile Guzzanti con la sua testimonianza, cosa assolutamente non vera.
La cella, lo ripeto, si aprì il 16 ottobre 2005, e la libertà fu concessa il 6 marzo 2006, dopo 12 mesi di carcere ed altri quattro mesi e venti giorni di fermo domiciliare.
Quindi debbo registrare sia una discrepanza con le date ed i periodi di detenzione (anche successivamente lei parla di 20 mesi di custodia cautelare, altro dato inesatto, non ha che da fare il conto dell’intervallo compreso tra il 16 ottobre 2005 ed il 6 marzo 2006) sia una errata presentazione dell’apporto dato alla causa dal Sen. Guzzanti sotto il profilo temporale (ma anche di contenuti, me lo lasci dire), ove è evidente il tentativo di indurre il lettore a ritenere che egli con la sua testimonianza abbia contribuito all’ingiusta detenzione, quando invece essa ha coinciso, esattamente all’opposto, con la scarcerazione degli ucraini. Scarcerazione che avvenne con oltre sei mesi di anticipo rispetto alla sentenza di assoluzione, che fu formulata per uno di essi persino in contumacia, essendo nel frattempo costui, rimpatriato.

Quando Lei inoltre scrive:
“Ripetono disperati di non saper nulla di quelle bombe, di Scaramella e di Guzzanti, ma non vengono creduti.”, dimentica di riferire che uno di quei poveracci, e cioè Volodymyr Stakhurky, l’apprendista meccanico, è riuscito a portarsi in cella un sofisticato telefonino ad uso professionale del valore di 4000 euro dotato di dispositivo cripto (non intercettabile) con il quale ha effettuato ben 13 telefonate dalla cella, delle quali alcune nella terra madre, telefonate di cui successivamente non ha voluto fornire spiegazioni. Quell’apprendista meccanico.
Che pertanto almeno tale soggetto fosse da ritenere non credibile, è assolutamente ovvio.

Infine quando scrive:
“Guzzanti e Scaramella s'inventavano un altro complotto: quello che collegherebbe la loro imminente dipartita (per fortuna mai avvenuta) con quelle di Anna Politkovskaja e Litvinenko (purtroppo morti per davvero).” Credo che lei si riferisca alla corrispondenza fra E.Limarev e Scaramella del 30 e del 31 ottobre, dove viene giustappunto descritto tale complotto.

Ora, non comprendo come lei possa affermare che tale documentazione sia riferibile ad un “altro complotto inventato da Guzzanti”, essendo tali messaggi provenienti dalla Russia ed essendo considerati sino ad oggi tutto, peraltro anche da Scotland Yard, fuorchè un’invenzione di Paolo Guzzanti.
Si tratta pertanto di un’affermazione da lei originata e non documentata, di cui le sarei grato se sapesse fornirmi maggiori delucidazioni.

Purtroppo però le imprecisioni e le inesattezze nel suo articolo continuano.

Quando scrive che Scaramella è imputato del reato di calunnia “ANCHE ai danni di un certo Talik”, porta nuovamente fuori strada chi legge. Perché lei sa benissimo che Scaramella è imputato del reato di calunnia SOLO ai danni di un certo Talik.

Infine, quando lei conclude: “Ormai è chiaro che, col traffico d'armi e la strage anti-Guzzanti, non c'entrano nulla: qualcuno, in contatto con Scaramella, ha fabbricato a tavolino la montatura, infilando nel camion, forse durante il travaso della merce a Teramo, le due bibbie con le granate (gli unici due pacchi non scritti in cirillico di tutto il carico).”, Lei sta parlando di fatti non provati, di un procedimento ancora in fase istruttoria e quindi di un detenuto in attesa di giudizio.
Lei in realtà, quale giornalista espertissimo di procedimenti giudiziari, sa benissimo che il fatto che:
a) sia stata emessa una sentenza assolutoria nei confronti dei quattro ucraini ove, nella formula più ampia, al massimo si potrà leggere che essi non hanno commesso il fatto, o che comunque non è dimostrabile che l’abbiano commesso
b) sia in corso un procedimento penale presso il tribunale di Roma ove la magistratura inquirente dal 3 marzo 2006 (oltre un anno) sta indagando su quel trasporto di granate, detenendo in carcere oltretutto da 5 mesi Mario Scaramella in via cautelare, senza essere ancora approdata ad un rinvio a giudizio (il che la dice lunga sugli effettivi elementi indiziari disponibili)
non è assolutamente dimostrativo del teorema: Ucraini assolti = Scaramella ha messo lui le granate.
Pertanto lei, proponendo come vero il teorema stesso ai suoi lettori, non fa certo onore alla sua fama di giornalista che riferisce solo cose vere e documentate, anzi, si declassa a quella di propagandista.

Così anche quando si unisce a Bonini di Repubblica nella formula diffamatoria ” Guzzanti e Scaramella hanno calunniato e rovinato la vita a quattro innocenti.” commette la stessa caduta di stile, perché sa benissimo che Guzzanti non ha mai calunniato nessuno (la calunnia è un reato ben preciso e per essere calunniatori bisogna commetterlo, questo reato) e che Scaramella ha segnalato un trasporto di armi in circostanze in cui la malafede è ancor tutta da dimostrare.

Con immutata stima (e le saprò dire quanta dopo una sua gradita replica)

Enrix

Anonimo ha detto...

Cazzo Dà, è allucinante!!! Come hai fatto a incappare proprio in questi due?
Questi sono i tirapiedi più fanatici del club di Guzzanti, incredibile, li trovi ovunque, mi chiedo veramente com'è che sono arrivati proprio qua...sti due di solito stazionano fissi nel blog di un certo Gabriele Paradisi, oltre che in quello di Guzzanti chiaramente, e cianciano costantemente della stessa cosa da mesi, dio " che culo " che hai avuto a beccarteli stellì...a questo punto mi sorge il dubbio che battano i blog ventiquattro ore su ventiquattro per difendere il loro badrone, credimi sono veramente rimasto sorpreso di ritrovarli persino qua, un consiglio: MOLLALI, ammorbano, li chiamano " la confraternita dei cavillanti " ( quando vogliono essere gentili con loro )...poi ti auguro, se proprio devi persistere nella frequentazione, che restino fermi sul discorso Guzzanti, se prendi la china e infili altri argomenti leggerai le cose più assurde.

Az.

Anonimo ha detto...

Puoi discuterci per ore, c'è comunque un equivoco di fondo che non porta da nessuna parte pur con tutta la buona volontà, provo a spiegartelo riassumendolo ai minimi termini: loro, stì due ma anche Guzzanti, basano tutte le loro affermazioni su alcune dichiarazioni fatte da alcuni ex membri del Kgb, l'ex servizio segreto sovietico, nota bene che sono persone di destra che normalmente non crederebbero mai a un ex spia bolscevica, solo che in questo caso alcune dichiarazioni fatte da questi uomini in disarmo vanno a sostenere alcune loro bizzarre ricostruzioni storiche del recente passato italiano, e, sopratutto, vengono utilizzate da Guzzanti stesso per delegittimare Prodi.
Ormai Guzzanti si è ficcato in questo casino e ha giurato che venderà cara la pelle " a ogni costo " dice lui, al costo anche, come si è visto, di sfidare il comune senso del pudore dichiarando che Prodi era un uomo del Kgb che agiva sotto segretissima copertura ( Prodi era un democristiano fervente ) in Italia facendo gli interessi dell'Unione Sovietica, che è responsabile o quanto meno colluso con l'operazione Moro ( questo per una seduta spiritica a cui partecipò durante i 55 giorni del sequestro Moro, nella seduta spiritica venne fuori il nome " Gradoli " che era la via in cui si scoprì il covo delle Br abitato da Mario Moretti in quel momento, in realtà venne poi fuori per altri versi che la notizia era trapelata negli ambienti dell'Autonomia bolognese, cosa più probabile ) e, udite udite, che le Brigate Rosse erano addestrate e finanziate dal Kgb ( il Kgb è il loro incubo quanto la Cia lo è di molti compagni ).
Il problema è che tipo di credibilità si vuole dare a un documento esibito dal servizio bulgaro che afferma che Antonio Savasta si è addestrato nei campi del Kgb? ( loro dicono anche Toni Negri e qua, veramente, sprezzanti del ridicolo e insultanti dell'intelligenza se uno conosce minimamente Negri )
Valutare in che misura un affermazione del genere, non supportata da nessun altro elemento, va a incastrarsi con una storia che conosciamo bene, con una quantità di informazioni ben superiore e approfondita, che possono essere i documenti degli stessi br, quelli di allora e la memorialistica dei reduci, l'enorme mole di articoli e libri e dossier e indagini e salcazzi di tutti i giornalisti italiani che hanno indagato e scritto sull'argomento come Bocca, Pansa, Biagi, Galli, ma anche Feltri, Guerri per citare due di destra, o intellettuali come Sciascia che prese parte alla Commissione di inchiesta sul caso Moro, e appunto le numerose commissioni, gli atti della magistratura, le deposizioni dei pentiti, tra cui uno dei più noti è guarda caso proprio Antonio Savasta, o le indagini degli stessi servizi occidentali sulle br, che mai hanno paventato un eterodirezione di matrice sovietica, l'immensa mole di materiale della stessa estrema sinistra nell'intento di storicizzare un esperienza epocale e collettiva...niente, in niente di tutto questo risulta neanche il sospetto che i brigatisti fossero in qualche modo manipolati dal Cremlino, anzi, è venuto fuori ad esempio il sospetto contrario, e cioè che in qualche modo ci fosse lo zampino della Cia, di Kissinger nella fattispecie che vedeva come fumo negli occhi e Moro e sopratutto le sue politiche di apertura verso il Pci, ma anche queste congetture lasciano il tempo che trovano, pur supportate da incastri e coincidenze a dir poco inquietanti, se le si vuole andare a vedere.
A tutto questo aggiungiamo che le Br non avevano in grande simpatia l'imperialismo socialista di Mosca, così come quasi tutta l'estrema sinistra di allora, quella stessa che aveva riempito le piazze italiana per dare solidarietà al giovane Jan Palach e a tutti i resistenti di Praga contro i carrarmati russi. Le Br avevano rapporti con altri gruppi esteri come l' Olp palesinese, la Raf tedesca, l' Eta basca, rapporti di compravendita di armi più che altro, rapporti di soliderietà all'insegna dell' antimperialismo internazionale, dell'antifascismo, ma raramente anche con loro c'è stata una collaborazione che andasse al di là della trattativa o dello scambio di armi, figuriamoci con il Kgb.
Se uno vuole il materiale a disposizione da spulciare è tanto e molto utile, se poi si preferisce prendere per buona la parola di un membro di quei famigerati servizi che da che mondo e mondo, e tutt'ora, sguazzano nel torbido tra interessi di potere inconcepibili per una persona qualunque, facciano pure, ognuno si legge la storia a seconda della versione che ritiene più credibile sulla base dell'incastro dei pezzi che mette insieme, è sempre stato così, diversamente non esisterebbero le varie correnti di pensiero in perenne contrasto tra loro.

Io penso che le prove che ha portato Guzzanti finora a sostegno delle sue tesi non siano sufficienti per accreditare un teorema di quella portata, tuttavia mi riservo di cambiare opinione qualora dovesse emergere qualcosa di più significativo e definitivo.

Detto questo: a Guzzanti serve sostenere queste tesi, se mollasse ora sputtanerebbe una carriera discussa ma coerente, ai suoi segugi serve prendere determinati documenti di dubbia provenienza come la sacra bibbia, magari sono quegli stessi che per altre tonnellate di documenti, ad esempio quelli della Cia che attestavano i brogli elettorali durante le elezioni del 48 alla nascita della repubblica, finalizzati a boicottare i comunisti, davanti a molti altri documenti nutrono il sano esercizio del dubbio, l'inclinazione a integrare con onestà intellettuale le notizie che compongono un quadro storico, al di la degli interessi di parte, delle reciproche convenienze di bottega, del revisionismo interessato.
Ma questi due non mi sembrano i tipi...e poi c'è chi parla di memoria condivisa...

Scusa la lunghezza.

Az.

seserla ha detto...

ah ecco!!ora capisco! avevo pensato anche io a qualcosa del genere!!infatti cercandoli li ho ritrovati nel blog di guzzanti ora!!
saprai az., che esistono, negli staff dei politici (tutti), persone appositamente pagate per scandagliare l'etere alla ricerca i notizie interessanti (per loro).
ora non so se loro sono pagati, o lo fanno per (sigh!)passione, di sicuro si infilano ovunque, e secondo me tengono anche sotto controllo (o ci provano) l'i.p. di chi si collega al sito del senatore.....toccherà criptarsi qui!

seserla ha detto...

p.s. concordo in pieno sul tuo secondo post!!

Anonimo ha detto...

Cara Seserla, ouisetua, non farti strane fantasie.

Puoi cancellarmi o bannarmi, ma la cosa per me è minima perchè io non sono nè pagato, nè una spia che controlla gli IP.

Caro giorgio, le spiegazioni sono molto più semplici di quanto puoi pensare.

Semplicemente è accaduto che Bonini ha scritto un bel po' di bugie e di cazzate, io ho detto "guarda quante bugie e quante cazzate", e la tua amica ouisemoi ha postato un post da Paradisi difendendo Bonini. C'era il link del suo blog, ed io dunque l'ho seguita qui per vedere che aria tirava dalle parti di chi aveva cercato di difendere un contapalle tanto spudorato.

Tutto qui. C'est très simple.

Lascia perdere Negri, che io non ne ho mai parlato, e Asdrubalino neppure.

Non vedo KGB dappertutto, io.

Vedo un giornalista di fama mondiale impegnato a sostenere una colossale bugia, e cerco di comprendere la ragione di ciò. Tutto qui.

Come ti ho già detto in un'altra occasione, cresci un po'.

Anonimo ha detto...

Giorgio?
Credo proprio che tu stia sbagliando persona...per il " cresci un po " non so neanche che dirti...se per " crescere " intendi assumere le tue posizioni preferisco di gran lunga restare " piccolo ", permettimi.
Ti auguro comunque che Bonini risolva presto la faccenda, in un modo o nell'altro, ne va del tuo sistema nervoso.
Saluti.

Az.

Anonimo ha detto...

Si scusami, c'è stato un equivoco.

Il 16 maggio tu scrivevi, da Paradisi,:
"Le cose sono un po più complesse di certe schematizzazioni manichee.
Saluti Giorgio."

Avevo inteso che fosse una firma, ed invece evidentemente salutavi uno che si chiama Giorgio.

E' un errore grave? Ti chiedo scusa.

Per il resto:
1)piacerebbe anche a me restare "piccolo". Peccato che tu creda che il restare "piccolo" sia una questione di etica, invece per me è una soluzione di comodo.
2)penso proprio che sia più da monitorare quello di Bonini, di sistema nervoso, che non il mio.
Il mio sta benissimo.

Buona serata Aut.

Anonimo ha detto...

E' un errore grave? Ti chiedo scusa.

Non me ne potrebbe fregare di meno, era solo per puntualizzare che non sono Giorgio, tutto qua, niente di grave.

1)piacerebbe anche a me restare "piccolo". Peccato che tu creda che il restare "piccolo" sia una questione di etica, invece per me è una soluzione di comodo

Quello che credo io lascia che sia io a esprimerlo, così eviti anche di scrivere stè stronzate.

2)penso proprio che sia più da monitorare quello di Bonini, di sistema nervoso, che non il mio.
Il mio sta benissimo

Contento tu...io non credo che Bonini stia tanto peggio di te, anzi...ma tant'è...

Az.

seserla ha detto...
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