mercoledì 27 febbraio 2008

il sorriso di ieri.



le conversazioni a volte prendono la deriva, vagano per meandri intimi che non riguardano le due persone che conversano.
a volte ci si trova con estranei a conversare del senso di amare.
a volte è piacevole.
a volte ci si chiede come sia potuto accadere, perché ci si trovi in quella data situazione e come mai nonostante tale consapevolezza si rimanga lì a conversare, magari amabilmente, più spesso attoniti, tentando di convincere l'interlocutore della bontà dei propri argomenti.
quali argomenti poi? che frega all'altro delle proprie convinzioni, dei propri pensieri? però queste conversazioni aiutano, l'estraneo spesso può farci pensare tanto quanto un amico e le conversazioni inizialmente superficiali possono diventare profonde, dal nulla solo per il gusto di proseguire, anche da soli, in introspezione.
oggi però mi vieni in mente tu e mi si arroca la voce di dispiacere.
ti vedo come qualche giorno fa, occhi cerchiati e zigomi evidenti, troppo evidenti.
ti vedo vuota e questo mi strazia e mi riempie di rabbia.
ti vedo china inutilmente. non serve, lo sai anche tu.
non aiuta che a straziare quel poco che resta.
ti vedo fra tua sorella e un'amica, eppure non ti vedo.
non sarà oggi.
allora penso che l'importante e sapere dei i motivi della propria vita tutti, ma non serve sviscerarli sempre.
so che l'importante è sapere cosa non sarà, non è vitale sapere quel che sarà.
so che l'importante è sapere dell'amicizia, ancorché lontana.
sapere dell'amore, della follia, del perché si stringono i denti e ci si incazza.
sapere delle proprie fatiche e si del dolore che spezza in vena, anche di quello.
sapere del buon vino e della buona compagnia e che anche se non parli non è importante, se non ridi non è importante, se piangi va bene.
non va bene se muori dentro, se lasci che tutto ti assalga, non va bene se non gridi o strazi, non va bene se aspetti che siano i luoghi a curarti, non va se perdi te.
non va bene se non senti più, hai l'unico dolore che significa vivere, vale la pena, fosse poco o tanto, non fosse niente o inutile, ma non deve mai impedire.
e l'amaro è che tutto quello che ho scritto probabilmente non ha senso, o probabilmente lo ha, ma non per te.

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