venerdì 15 febbraio 2008

donne, pensateci


dal quotidiano il Manifesto un articolo che condivido..

L'aborto è di Stato
Ida Dominijanni

C'è fra lo Stato moderno e le donne un'antica inimicizia, fatta di esclusione da una parte e di estraneità dall'altra, che la costruzione della cittadinanza non è mai riuscita a sanare del tutto ma solo a lenire. La legge italiana numero 194 è stata una tappa cruciale di questo lenimento: siglando, fra donne e Stato, non la pace ma un armistizio. La procura di Napoli che ha ordinato il blitz del Policlinico, i poliziotti che l'hanno eseguito con zelo in eccesso, i politici che lo approvano, lo sdrammatizzano o lo spoliticizzano, i predicatori che lo cavalcano per testare (scusate la volgarità della citazione letterale) la grandezza dei propri genitali, devono sapere che hanno rotto questo armistizio e assumersene, da adulti e non da bambini, da padri e non da figli in perenne rivolta edipica contro le madri e contro la Madre, le dovute responsabilità.
Da oggi sul tappeto non c'è solo la questione dell'aborto, o la difesa della 194. E sbaglierebbero anche le donne se si lasciassero prendere nella trappola strumentale di questo perimetro. La questione sul tappeto è quella dello Stato costituzionale di diritto. Quello che garantisce - o dovrebbe - che le leggi siano applicate correttamente e non in un clima di emergenza permanente, quello che stabilisce - o dovrebbe - procedure giudiziarie corrette, quello che ci tutela - o dovrebbe- dagli abusi delle forze dell'ordine, quello che difende - o dovrebbe - il rapporto fra medico e paziente da aggressioni e interferenze indebite. Prima di discutere dell'aborto si discuta di questo: a quando un'ispezione nella procura di Napoli? Da quando una telefonata anonima è quanto basta per ordinare un blitz? L'infermiere anonimo verrà gratificato con un encomio allo zelo pro-life? Noi comuni mortali dovremo munirci di avvocato prima di entrare in una sala operatoria? E i medici, prima di fare una disgnosi fetale, dovranno dare un'occhiata ai giornali per vedere che aria tira?
Non è la prima volta e non sarà l'ultima che l'aborto si fa segno di più generali questioni: proprio perché l'aborto, al contrario di quanto sostiene la scellerata campagna sulla sua «faciloneria», si colloca su un delicato crinale, fra coercizione e libertà, fra garanzie collettive e decisione individuale, fra specie e singolarità. Bombardare questo delicato crinale a colpi di cannone significa bombardare, con la cittadinanza femminile, l'edificio dello Stato di diritto, tornare a uno Stato violento da un lato e paternalista dall'altro, che si fida più dei poliziotti che delle donne, e delle donne fa quando va bene delle vittime incapaci di intendere e di volere, quando va male delle assassine: feticide, come recita il brillante neologismo. Lasciare tutto questo fuori dalla campagna elettorale, come va predicando la premiata ditta V&B, è un'illusione falsa e truffaldina, che serve a Veltroni per non sbarrarsi il voto cattolico, a Berlusconi per non sbarrarsi il voto femminile. Siamo abituati a una politica che si nutre di confusione, ma ci sono questioni che domandano chiarezza. E se non la ricevono, la fanno.

Donne, pensateci, soprattutto Voi elettrici di destra, pensate bene a quel che potrebbe succedere se davvero si andasse avanti con una modifica della legge 194/1978, nel senso in cui viene intesa dai Vostri rappresentanti, pensate alle donne morte per seticcemia e ai macellai dell'aborto che imperavano prima degli anni settanta, pensate alle manifestazioni delle Vostre madri e ai nostri diritti, che sono anche quelli degli uomini, perché un figlio è per due, non per uno (se la coscienza non basta, tenete conto che ci son tante belle leggi in Italia che vi obbligherebbero a prendervene cura..).
Pensateci bene anche Voi uomini, perché se il corpo è della donna il figlio è anche Vostro poi.
Manifestate, manifestate e ancora manifestate, ma soprattutto pensate.
Pensate, pensate e ancora pensate.



10 commenti:

Anonimo ha detto...

Completamente d'accordo con quanto si legge.
ed aggiungo, strumentalizzare una conquista civile di questa portata per fare propaganda politica al Cavaliere da parte di un ex comunista che ha le palle piccole (parole sue), ma più tette di me è sicuramente un'azione schifosa tanto nella sostanza, quanto e soprattutto nei modi. e qui mi fermo che è meglio. sa

Anonimo ha detto...

anzi no, continuo, il non prendere posizione per attirare più voti mi fa ancora più schifo (nella forma e nella sostanza).

sa

seserla ha detto...

vero, difatti mi sa che questo giro, con rammarico e per la prima volta non andrò a votare...

Anonimo ha detto...

come non voti? devi votare! non puoi non farlo, non puoi, anche un solo voto è importante!
fr

seserla ha detto...

calma! probabilmente no, non torno a votare, semplicemente, potrei cambiare idea, ma non lo so, non credo..diciamo che questo giro potrei preferire la spiaggia..

Anonimo ha detto...

ma scusami non devi, è un riconsegnare l'Italia ad altri 5 anni di Berlusconi, te ne rendi conto, bah non ho parole, tra l'altro ben sai che è un diritto e un dovere..
fr

seserla ha detto...

5 anni...mmm, no, non credo affatto e poi se così fosse vorrebbe dire che gli italiani ancora non hanno capito e che così desiderano, mi piego al volere della maggioranza, pur non essendo d'accordo..

Anonimo ha detto...

bel ragionamento Dani, davvero, quasi mi deludi, appunto perché non sei d'accordo dovresti armarti e tornare a votare, non lasciare tutto al lassismo, poi oh fa come vuoi io non me la sentirei tutto qui e non dondivido chi la ragiona così.
fr

seserla ha detto...

bam bam che paroloni, ti deludo? e perché? perché non voterò? perché preferirò il mare, se sarà, ti dirò un segreto: accarezzo da lungo tempo l'idea del menefreghismo più sfrenato a favore della ricerca del puro edonismo, tradotto, sto iniziando a fottermene ampiamente di un bel po' di cose considerate serie, sai perché? perché per me non lo sono più, o forse perché non lo sono e io me ne accorgo ora.
puoi essere o meno d'accordo poco importa, io la ragiono così ora, domani magari cambierò idea e alle 8 sarò ligia a Monte Gurtei a votare, oggi no, oggi me ne fotto, domani chissà, del resto non cambiar idea è degli stolti..
suona più o meno: oggi no, domani forse, ma dopo domani sicuramente...eh eh
p.s. una dichiarazioncina di indipendenza anche noi no? Mi pare un ottimo momento.. eh eh.. non te la prendere..

Anonimo ha detto...

dico la mia velocemente sulla questione:velo pietoso sull'argomento,tristezza, profonda tristezza.e desolazione e rammarico.