sabato 16 giugno 2007

la moratoria internazionale contro la pena di morte


da qualche tempo alcuni Stati Europei, con in testa l'Italia, si stanno adoperando affinché l'ONU bandisca definitivamente la pena di morte.

iniziativa lodevole, ma di facciata.

mi spiego meglio.

qualche tempo fa mi è capitato di imbattermi (ovviamente a tarda notte) su un documentario che trattava delle condizioni delle carceri nel mondo, in correlazione con la pena di morte di cui quegli stessi Stati erano dotati.

un documentario estremamente ben fatto, lucido, reale e al contempo agghiacciante, profondamente inumano.

dal Ghana alla Russia, dall'Iran allo Yemen, passando per le Filippine.

alcuni di questi Stati non sapevo prevedessero pena di morte, forse vigliaccamente non avrei voluto saperlo, ma soprattutto non immaginavo potessero essere concepite carceri di quel genere, carceri privi di finestre, sotterranei in cui per anni e anni si priva il detenuto del sole, dell'aria dell'acqua, dove si preferisce morire per una pallottola che tra i tormenti di fame e malattie.

carceri dalle celle larghe 50 centimetri e alte 1 metro, solo un misero metro, impossibile anche solo alzarsi, impossibile mangiare, impossibile non impazzire, impossibile non invocare la morte, non desiderarla come l'unica via, e lo è.

la gente rinchiusa la dentro si dichiarava fortunata se veniva trasferita nelle carceri cittadine, dove le celle erano almeno alte anche se le si doveva dividere in 4 o 5 detenuti.

questo era il pensiero di quei pochi detenuti intervistati, ma questi che parlavano già voleva dire che erano lì da poco, perchè come diceva un operatore del settore dopo qualche mese smettevano di parlare, in media, l'80 % dei detenuti.
ma in fondo non era necessario intervistare quelle persone, o cercare di farli parlare, bastavano i loro sguardi, i loro occhi vacui, non vi si leggeva più nulla, nulla, nemmeno più il terrore, semplicemente niente.

e allora sia eliminiamo la pena di morte, va bene, sono favorevole, ma quella gente? con quale cuore si può lasciare che quella gente viva il resto della propria esistenza in quei luoghi?

moratoria sia, ma poi? la nostra coscienza sta meglio? la mia no.

quella gente implorava la morte lo ha detto, dichiarato, quella gente spesso detenuta per reati che da noi prevedono un anno di carcere desidera spasmodicamente la morte, la desidererei io per prima, la morte lì è un atto pietoso.

abolire la pena di morte, non solo non basta, ma è per loro la definitiva condanna, l'eliminazione dell'ultima speranza.

No, non mi basta, prima bisogna pretendere processi se non equi almeno che avvengano, che esistano, che si facciano, bisogna pretendere carceri umane, carceri che non sembrino canili per cui noi ci indigneremmo, per cui noi denunceremmo, piene solo di escrementi e pazzia.
che l'ONU faccia prima questo genere di moratorie, prima di costringere chi vuole morire a vivere, perché lì vivere non esiste, esiste solo l'attesa della morte, la si cerca, la si aspetta, ricordo che in quel documentario un secondino disse ridendo che quella gente era felice il giorno dell'esecuzione, parlavano addirittura.
non so perché ma io non credo esagerasse o che stesse mentendo.

bisogna fare si che questa gente sia felice di non dover morire perché ha una speranza, anche lieve, ma una speranza.

E' per me inumano farli vivere in bare.

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