lunedì 16 aprile 2007



Bologna

Vi è qualcuno che ricorda ancora Bologna come 30 anni fa, senza capelli bianchi e con il fegato intatto, bologna senza i fili di una gloria passata, mai ritrovata, ebbene stasera narrerò di costoro che hanno perso i sogni nel bicchiere, e li hanno ritrovati nel loro fegato.
Puoi trovarli in quelli che sono i locali storici di Bologna, quei luoghi economici, assaltati dalla massa senza che ne sia capita l’essenza, quei luoghi che nel pomeriggio riempiono il cuore e la mente.
Si darò omaggio ad anfitrioni e ospiti, inizierò da via bar e da Osvaldo il calabrese, figura che negli anni ha preteso di divenire mito, posso dire sia umano nelle fattezze, nel rude cuore non sò.
So che ha reso questo luogo di poche pretese miste a calore, vi si può sempre trovare vino, birra e il Manifesto, il vino per la verità è pessimo, la birra scialacquata, ma vi puoi stare sospeso su trampoli o tavoloni d legno antichi, un caffè ammazzato in mano e il riso in bocca, col sole che batte di sabato.
Se hai fortuna, o sfortuna, nei sabati solitari puoi sentire le storie dei personaggi oramai storici di Bologna, le loro storie romanzate di sogni irrealizzati, di vite forse mai realmente vissute, ma che riempiono di calore lo stomaco e queste pagine.
Riconosci in loro la purezza del passato, la verità quando negli occhi svanisce l’aria bohemienne e ritrovano la malinconia del rimpianto, il Pianista racconterà, del vino e di quanto amasse il suo strumento che quasi si unisce alla compagna che lo ha abbandonato all’apice, incompreso nella solitudine.
Qualcuno sussurrerà la sua somiglianza a Paganini, vaneggiando, magari, un eguale genio, io sorrido, gli verserei in eterno da bere, all’anima della salute, tanto si vede non disdegna la compagnia della morte, non gli interessa nel fondo del bicchiere il fegato andato, né negli occhi appannati.
Me lo immaginerò sempre così, e vorrei fotografarlo senza umiliarlo, senza renderlo fenomeno da baraccone, un eterno uomo cannone, così, solo per rendergli omaggio, nel futuro, farò senza, infine, salutandolo..
Se hai fortuna negli stessi pomeriggi di quiete puoi incontrare Maria, fiero trans, tra i primi in Italia, occorre sottolinearlo, lei ne sarà lieta, sarà lieta anche nel sapere che io la vedo bene in film da Almodovàr, si la vedrei lì e in mille luoghi diversi, ad adescare clienti che fieramente accoglie nella sua alcova, pretendendo di scegliere, non ha mai battuto la strada e lo sottolinea ai più elevandosi a puttana di alto bordo.
In realtà la compri con poco, una sigaretta e un martini alternato a gin nelle ore più tarde, quando scurisce e lei si vela, abbordando tutti per raccontare o scopare, sognando non si è mai capito chi, ricordando, imbruttendosi disperata, sino a divenire caricatura di se stessa, un clawn triste da guardare con pena e sollievo se abbandona, non amo vedere questo, preferisco andar via, già vedo la massa che incombe in cerca di vino a basso costo, inzzozza il posto toglie magia, non la amo.

2 commenti:

crisstina ha detto...

emozionante davvero. un bacio da nuorese a nuorese

seserla ha detto...

oh che bello la prima visitatrice!!!ora possono commentare anche anonimi evviva la democrazia!
vedremo ora di espandere gli inviti.....bacio anche a te da nuorese a nuorese